In memoria dei neo (?) ateisti
Non ho mai prestato attenzione al movimento dei neo-atei (Richard Dawkins e associati). I seguaci italiani in cui mi imbattevo erano tutti ex cattolici fermamente convinti -contro ogni evidenza “scientifica”, testuale e sociologica- che ogni religione fosse una variazione del cattolicesimo.
Ad un certo punto mi ero stufato di questi che mi mostravano i loro testi sacri e -qualcuno se lo ricorderà- mi sono divertito a disegnare una mappa dei maggiori santuari italiani -dove i cattolici credono siano accaduti dei miracoli e dove adesso ci sono ondate di pellegrini — e la ho sovrapposta alla mappa di provenienza dei più noiosi atei della bloggosfera italica,
Toh che strano coincidevano.
La più acerrima seguace di Dawkins era nata a pochi kilometri dal centro del culto di Padre Pio. Un altro viveva letteralmente a due passi da una immagine che nel Cinquecento dicevano avesse pianto sangue (e il tutto si trasformò nelle ennesima caccia all’eretico protestante, pentimenti collettivi e donazioni all’Inquisizione). Oh, uno queste cose le sa se studia sul Di Nola, eh.
In sintesi, la mia linea di condotta era: avete problemi con il cattolicesimo in cui siete cresciuti? Cercate di crescere e non rompete le scatole agli ebrei.
E poi negli anni successivi i neo ateisti hanno consolidato la loro non religione, messo insieme i loro testi sacri, creato il loro clero… fino a quando sono arrivate due altre religioni, il Trumpismo e il wokismo, fondate sul culto di Donald che combatte contro il drago dalla pelle scura, o di George Floyd martirizzato dai quelli con la pelle bianca. Ambedue riempivano con violenza il vuoto creato dai neo-ateisti, che nella foga di voler distruggere con uguale violenza quello in cui altri credevano, si erano dimenticati di mettersi d’accordo su cosa credere.
Te guarda che strano i neo ateisti, che dovevano creare questa isola di pacifica razionalità circondata da oceani di supestizione, hanno iniziato a combattere tra di loro, ad accusarsi a vicenda di essere woke di estrema sinistra, oppure fascisti alt right di estrema destra. Un conflitto interno che ricorda appunto, le guerre di religione.
Come ripeto, io il neo-ateismo lo ho ignorato. Ma posso dire di aver imparato qualcosa dagli scritti di Hitchens, Dawkins, Harris ecc pubblicati in quel periodo. Che le mode passano, ed esistono cazzate che con il tempo si sgonfiano da sole. Più che perdere tempo a litigare, a volte basta aspettare.
Viviamo nell’epoca dei social media. Un leader politico che ha trascinato il suo Partito nella sconfitta peggiore della sua storia, e consegnato l’Inghilterra a Boris Johnson ha dichiarato “ma abbiamo vinto tutte le discussioni” senza nemmeno rendersi conto di quanto fosse ridicolo. Se non fossimo noi le vittime della sua incompetenza, voglio dire. Come se vincere le discussioni on line fosse più importante che vincere le elezioni.
Ecco, in questo tornante storico, bisogna imparare a ignorare le mode, e rieptersi con calma “tanto poi passa”. A me è riuscito; non per merito mio, sia chiaro. E’ che avevo di meglio da fare.